Le normative Euro definiscono le categorie di appartenenza dei veicoli in base ad una serie di parametri relativi all’inquinamento. Introdotte nel 1991, le direttive “Euro” sono valevoli per tutti i tipi di motori e col tempo sono sempre state più restrittive, per cercare di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli. A cambiare, di normativa e normativa, non è solo un numero, ma anche i valori delle emissioni di singoli agenti nocivi, oltre all’obbligo (per le case automobilistiche) di dotare l’auto di dispositivi particolari.

Baraldi Gomme vi aiuta a capire le differenze tra i diversi tipi di normative emanate dal 1991 fino al 2017.

TUTTO PARTI’ CON LE EURO 1…

Convenzionalmente, si definiscono “Euro 0” tutti quei veicoli immatricolati prima del dicembre 1992 e che quindi non rispettano la prima direttiva. Spesso le Euro 0 non possono avere accesso ai centri abitati, al di là di particolari eccezioni come le auto storiche.

Dal 1° gennaio 1993 ogni auto è immatricolata almeno Euro 1. Con le direttive 91/441 e 93/59 le case automobilistiche sono state obbligate a montare sui nuovi veicoli (anche commerciali leggeri) la marmitta catalitica e, nei motori a benzina, l’alimentazione a iniezione.

La normativa Euro 2, valida dal 1° gennaio 1996 ha introdotto limiti più severi per le emissioni, soprattutto per i veicoli a gasolio.

Il 1998 è stato l’anno dei motori Euro 3, in cui è stato installato il sistema EOBD che serve a diagonisticare elettronicamente eventuali guasti ai dispositivi antinquinamento montati sulla vettura. Il sistema è predisposto per segnalare il malfunzionamento al guidatore tramite una spia sul cruscotto.

Dal 1° gennaio 2006 è entrata in vigore la direttiva 98/69B che ha imposto un’ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti per i veicoli Euro 4, mentre le Euro 5, immatricolate dal 1° settembre 2009 rispettano limiti ancora minori.

EURO 6 E OLTRE

L’ultima direttiva è quella relativa agli Euro 6, che obbliga tutti i nuovi modelli immatricolati dopo il 1° settembre 2015 a rispettare limiti delle emissioni ancora più severi. Rientrare in questa normativa anche i motori ibridi e full-electric.

Le migliorie tecniche apportate ai motori a benzina e, soprattutto, a gasolio rendono tuttavia sempre più difficile introdurre sensibili limitazioni alle emissioni. I dispositivi per diminuire queste ultime, infatti, renderebbero eccessivamente oneroso l’investimento per la progettazione dei un motore a gasolio. Il prossimo step nell’ottica delle normative antinquinamento sarà l’Euro 6d che sarà uno standard obbligatorio per tutte le auto immatricolate dal 1° settembre 2019.