Le auto a gasolio sono ormai da mesi al centro di una polemica ambientale e, soprattutto, politica che le vorrebbe escludere da qui a pochi anni in quanto ritenuti molto inquinanti. E’ effettivamente vero? E’ arrivata la fine dell’era del diesel?

LE RAGIONI DELLA CROCIATA VERSO I DIESEL

Secondo una particolare interpretazione dei dati sulle emissioni da parte di alcuni leader politici europei, le auto a gasolio sono ritenute molto più inquinanti rispetto a quelle a benzina. A dare ancora più sostegno all’ipotesi delle amministrazioni è stato il recente scandalo “Dieselgate” in cui si è scoperto che alcune case automobilistiche truccavano i dati sulle emissioni per rientrare nei parametri dell’Unione Europea.

Per questo motivo, Madrid, Atene, Parigi e Roma hanno dichiarato entro qualche anno vieteranno la circolazione delle auto a gasolio tra le proprie mura. Una decisione eccessivamente ambientalista e che mette in grande difficoltà gli automobilisti in possesso di un’auto a diesel, le case automobilistiche, ma anche le città stesse. Il motivo di quest’ultimo aspetto è che le ultime ricerche testimoniano un aumento della CO2 in Europa a causa del numero maggiore di vetture a benzina vendute rispetto ai diesel dal 2010.

Ad aver puntato sulle alimentazioni alternative sono state Toyota (che da inizio 2018 non commercializza più vetture a gasolio in Europa), Volvo e FCA, con queste ultime due che hanno dichiarato che a breve non investiranno più in ricerche su motori a gasolio.

LE ALTERNATIVE AI DIESEL

Le alternative al gasolio esistono, ma per una serie di motivi non vengono ancora prese in considerazione dalla maggior parte degli italiani visto che il 55% del parco auto circolante nel nostro Paese è alimentato a gasolio. Questo tipo di carburante è infatti economico e permette di avere buone prestazioni pur consumando poco: tre aspetti che nessuno degli altri sistemi di alimentazione può garantire contemporaneamente. La benzina, per quanto si siano sviluppati degli efficienti e piccoli motori turbocompressi, è troppo cara e non è quindi consigliata a chi percorre tanti chilometri all’anno. GPL e metano costano poco, ma richiedono più manutenzione, hanno meno autonomia e alla pompa non si può fare il pieno “fai da te”, senza contare che i distributori di metano non sono ancora così ampiamente diffusi.

Le vere alternative sarebbero l’ibrido e l’elettrico che però non rappresentano la scelta migliore per coloro che vivono in provincia e che devono costantemente muoversi per lavoro. L’alimentazione ibrida, se utilizzata principalmente in strade extraurbane e autostrade, si rivela inutile per il suo scopo visto che funzionerebbe esclusivamente il motore termico, mentre l’elettrico fatica a prendere piede per via della scarsa autonomia e soprattutto per l’assenza di una capillare diffusione di colonnine di ricarica.

Da qui si capisce che l’idea delle amministrazioni europee, a maggior ragione se dovesse essere seguita da alcuni comuni e province, creerebbe seri disagi per la popolazione. Gli scenari sarebbero desolanti: Divieti di circolazione a macchia di leopardo, crollo del valore dell’usato diesel ed evidenti difficoltà per le case automobilistiche a incontrare le preferenze dei propri clienti per i motivi sopracitati. E’ quindi evidente che prima di pensare ad un divieto di circolazione per metà del parco auto italiano ci siano da fare ancora diverse considerazioni.

Non sappiamo ancora come andrà veramente a finire, ma vi possiamo comunque garantire che Baraldi Gomme, a prescindere dall’alimentazione della vostra auto, assisterà il vostro veicolo per revisioni e riparazioni del sottoscocca!